Cambiamo Quartu con idee e proposte

Partecipazione su contenuti e confronto per una nuova stagione

Cultura

Per una Quartu che vive la sua storia

La città di Quartu è ricca di tradizioni popolari e culturali, oggi non adeguatamente valorizzate. Serve promuovere incontri tra giovani ed anziani per far conoscere e tramandare gli usi e i costumi.

I quartesi chiedono dei momenti di socializzazione, come il cinema all’aperto, proponibili in tutti i quartieri e realizzabile per esempio nei cortili delle scuole, che possono essere utilizzati nel pomeriggio anche per tante altre iniziative per giovani e non solo.

Serve dare un riconoscimento dell’identità culturale della città, anche con un marchio che la rappresenti, con la promozione da parte dell’amministrazione di eventi che sensibilizzino il cittadino alla cultura e alla cittadinanza attiva.

La biblioteca comunale e l’archivio storico devono avere spazi adatti e moderni, diffusi nel territorio, e di lettura aperti dalla mattina presto alla sera tardi.
La scuola civica di musica deve essere valorizzata promuovendo concerti musicali ed iniziative in tutti i quartieri.

Le scuole e le istituzioni formative devono essere sostenute per svolgere al meglio l’importante compito educativo che gli è stato assegnato con progetti in partenariato di inclusione e che favoriscano la crescita civica della comunità.

La lingua sarda deve essere valorizzata con progetti che coinvolgano le scuole e con l’istallazione di cartellonistica plurilingue.

Il Teatro comunale e Sa Dom’e farra devono essere luoghi aperti e fruibili quotidianamente per attività culturali gestiti da operatori professionali.

La nostra storia passa anche dai nostri costumi, portati avanti dalle associazioni culturali e folklorico; serve un sostegno forte a tutela, in particolare, del costume tradizionale.


Ambiente e Territorio

Per una città sostenibile

I parchi cittadini devono essere valorizzati e resi fruibili, sia nell’orario di apertura che nell’accessibilità, realizzando facilmente e spesso eventi ed incontri pubblici. Non devono mancare servizi adeguati e con percorsi didattici su ambiente, ecosistema e sostenibilità sempre a disposizione per attività e giochi all’aperto, permettendo anche ai cittadini di prendersi cura del bene comune.
In sinergia con gli enti forestali si deve avviare il rinnovo e l’implemento della piantumazione in tutti gli spazi verdi della città.

Il Parco del Molentargius è una risorsa da valorizzare e tutelare, con un’attenzione ai sentieri e alla segnaletica e alla sicurezza, sia di chi utilizza gli spazi sia del Parco stesso, istallando un sistema di videosorveglianza. La città e il Parco devono essere un “insieme” sia nelle attività sia nei collegamenti stradali, pedonali e ciclabili.
Lo stagno del Simbirizzi può essere valorizzato e meglio inserito nel contesto, in particolare, di Flumini.

Nella città servono più punti di raccolta dei rifiuti in modo da evitare il proliferare di discariche.

I campi e i terreni incolti devono essere puliti per evitare sia possibili incendi che la diffusione di insetti e parassiti.
Le strade necessitano di un grande intervento di riqualificazione che riguardi sia la parte carrabile ma anche il sottosuolo, con la realizzazione di moderni impianti idrici e fognari e di corridoi accessibili per l’istallazione di tutti i sistemi di rete, e sia i marciapiedi e i percorsi pedonali, che devono essere uniformemente illuminati, come tutta la città, e senza barriere architettoniche.
Serve un piano del Centro storico che, anche con percorsi pedonali come la via Eligio Porcu, integri e valorizzi il patrimonio storico-architettonico campidanese, e non solo, con le strutture commerciali e le iniziative culturali e di socializzazione.

La città deve essere ricca di piazze, giardini e spazi pubblici, anche di nuova realizzazione e con arredi moderni e giochi per bambini, a disposizione dei cittadini. Serve mettere mano al Piano Urbanistico e ad un efficiente Piano di Utilizzo dei Litorali.

La metropolitana di superficie e i bus devono collegare Quartu, nel centro urbano e nel litorale, e con Cagliari, gli altri comuni, in primo luogo, limitrofi, e le spiagge. Un piano della sosta, con la realizzazione di parcheggi, anche di scambio per esempio in zona “Su Idanu”, che servano il centro storico e utilizzino le nuove tecnologie per comunicare le disponibilità a distanza, negli ingressi della città.

Alla città di Quartu occorre un piano per la riqualificazione delle abitazioni, in particolare per facciate e efficientamento energetico, per una maggiore sostenibilità ambientale e abitativa.

Le scuole devono essere luoghi di cultura e di crescita personale ma devono avere locali, anche come palestre e aule, agibili, funzionali e adatti per le nuove modalità di fruizione e insegnamento.

Le nostre coste e le nostre spiagge devono essere tutelate, con la pulizia degli arenili e dei corsi fluviali, salvaguardando la flora e la fauna.
Le saline e le potenzialità benefiche del sale devono essere valorizzati anche con il coinvolgimento di privati.

Un aumento della qualità della vita passa anche da avere una città più sicura, sia di giorno che di notte, anche con l’istallazione di sistemi di videosorveglianza e l’apertura di presidi di pubblica sicurezza.

Tra i giovani quartesi ci sono tante ragazze e ragazzi parte attiva di un movimento globale dei “Friday for future” che in questi mesi sta portando tanta attenzione sulle problematiche ambientali legate all’inquinamento dell’ecosistema e ai cambiamenti climatici, serve concretizzare le azioni locali sulle politiche dello sviluppo sostenibile e dell’Agenda ONU 2030.


Sviluppo

Per una crescita intelligente

Quartu necessita di maggiori investimenti e progetti che favoriscano, in primo luogo, la crescita e la qualità dell’occupazione.

Il Comune deve attivare un ufficio dedicato alla progettazione europea, mettendo a sistema il pubblico con i privati, cittadini, operatori, terzo settore, per recepire maggiori finanziamenti e opportunità.

La riqualificazione dell’area delle Fornaci Picci e della zona PIP deve essere la svolta dello sviluppo locale che crea lavoro e occupazione.

Occorrono spazi accessibili a tutti che permettano di lavorare con strumenti moderni e nuove tecnologie, come smart working, co-working, fab-lab.

L’Amministrazione deve utilizzare i sistemi di comunicazione, anche digitali e fruibili con gli smartphone, per coinvolgere ed informare la cittadinanza.

I cittadini devono avere un rapporto più agile con la macchina amministrativa: meno burocrazia, più informatizzazione, orari di apertura degli uffici più adatti alle nuove esigenze.

Serve avere un rapporto di collaborazione positivo con i dipendenti comunali, motore vero della macchina amministrativa, garantendo il giusto riconoscimento al lavoro svolto e sostenuto da nuove risorse e formazione.

Il Comune deve sostenere la piccola imprenditoria, l’artigianato e il commercio, con attenzione alle attività presenti nel centro urbano e nei centri servizi di quartiere, con sgravi fiscali, realizzando iniziative che attraggano acquisiti e si anche attraverso la promozione e il rilancio del mercato civico.

Serve realizzare una nuova politica tributaria per pagare il giusto e meno.

Lo sviluppo di una comunità passa anche da una corretto sostegno, con attenzione particolare, alle povertà e alle opportunità di lavoro in rete con le altre istituzioni, pubbliche, ecclesiastiche e private, e le associazioni di categoria al fine di fare rete per raggiungere gli obiettivi e non disperdere energie e risorse inutilmente.


Turismo

Per una città accogliente e porta del sud est

Quartu può soddisfare le esigenze di numerose tipologie di turisti. Il centro urbano, in prossimità della spiaggia e totalmente in pianura, è l’ideale per chi vuole fare a meno dell’auto e spostarsi a piedi grazie ad un sistema di bikesharing e strade pedonali studiate per connettere le varie parti della città, anche con percorsi segnalati da simboli e colori in assi viari già presenti. Le case campidanesi in questo senso rappresentano il simbolo di una civiltà agraria da scoprire fatta di prodotti tipici, enologia, artigianato e artigianato artistico. La farina e le mandorle, a rappresentare i famosi pane e dolci quartesi, possono essere in questo senso due parole d’ordine alla base di itinerari che integrino cultura e gastronomia.

Le tradizioni locali, a partire dalle festività religiose, possono essere poli annuali di attrazione, o meglio, strumenti per destagionalizzare e distribuire non solo sulle coste i flussi giornalieri di visitatori che, in tale senso, devono poter fruire di una offerta diversificata che nel giro di una settimana consenta loro di andare al mare, fare trekking sui Sette Fratelli, comprare prodotti tipici locali e/ o essere coinvolti in laboratori artigianali.

L’elemento esperienziale lega un viaggiatore ai luoghi: è fondamentale aiutare gli operatori che intendano fare turismo mettendo in valore le tipicità. In questo senso non si può fare a meno ad una serie di infrastrutture ormai irrinunciabili per qualsiasi sito turistico: punti informativi plurilingue disseminati sul territorio; app plurilingue; card turistica che consenta scontistica e servizi aggiuntivi; wifi pubblico. Tutti questi servizi devono integrare l’intero patrimonio quartese, compreso il territorio costiero e montano attraverso cui “allargare” le potenzialità, come accennato, al turismo ambientale e sportivo. Quartu possiede il clima e i paesaggi ambientali giusti per coprire l’intera offerta sportiva: golf, tennis, equitazione, sport classici, unitamente a sport acquatici resi appetibili anche dalla presenza di punti di attracco e rimessaggio.

Il mare. Quartu Sant’Elena non può permettersi di vivere di rendita di posizione. Le spiagge e le strutture ricettive, da sole, non possono competere, a parità di prezzo, con l’offerta di altre coste sarde e mediterranee. L’aggressione selvaggia alle calette, le carenze del trasporto pubblico locale e la mancanza di servizi di prossimità scoraggiano tutti i viaggiatori che non siano automuniti o particolarmente affezionati al territorio. Non esiste una reale offerta per l’infanzia nelle spiagge, né reale accessibilità per i diversamente abili. Parimenti, occorre finalmente installare nelle spiagge e nei punti nevralgici della città bagni pubblici. Ha senso ripensare l’approccio della città al proprio mare prendendo spunto da esperienze che, nel mondo, hanno conciliato esigenze economiche alla tutela del territorio.

Una simile offerta dovrà parlare però la medesima lingua in ogni contesto. Il marketing del territorio dovrà emanciparsi da inutili volantinaggi alle fiere. È necessario un progetto a lungo termine di promozione web istituzionale, di social media marketing, di incontro degli operatori nazionali ed internazionali che dia garanzie di continuità nell’offerta e nei messaggi. I primi atti di tale percorso? La creazione di un vero sito di promozione turistica e l’elaborazione di un calendario online plurilingue di offerte ed eventi che fornisca una vetrina gratuita agli operatori economici locali.


Sociale

Per una comunità solidale

La città di Quartu, da troppo tempo, sta perdendo luoghi di incontro dove potersi riscoprire comunità, servono più centri di aggregazione, naturalmente per giovani e per anziani, ma non devono mancare spazi dedicati a tutti con attenzione alle famiglie. Serve sostenere i pochi esistenti e realizzare nuovi spazi di socializzazione, anche informali, dove poter ricreare la comunità. Il Teatro comunale, spazi di cohousing e di coworking, parchi, dopo-scuola, internet point, palestre, sale di incisione, aree pic-nic, spiagge, aree pedonali e piazze devono essere luogo di incontro e conoscenza che permettano a tutti, anche ai diversamente abili, di poter accedere.

L’Asilo comunale e spazi adatti ai più piccoli devono, quanto prima, tornare ad essere tra le priorità.

La Salute, dei più giovani, deve essere proposta nelle scuole, di ogni grado, con progetti dedicati alle devianze giovanili e alle problematiche legate all’alimentazione con formazione specifica sulle principali azioni di soccorso e rianimazione come il Blsd. Nel territorio comunale di Quartu occorrono maggiori servizi sanitari, innanzitutto nel litorale. Serve una Casa della salute, luogo dove poter svolgere attività educative e percorsi volti alla prevenzione ma anche realizzare un piccolo presidio di primo intervento. Servono nuovi, efficienti, praticabili e moderni impianti sportivi che permettano a tutti i cittadini di svolgere attività fisica sia indoor che outdoor, per esempio al Poetto, nel Molentargius o nei parchi.

L’Amministrazione deve presentare progetti, anche con fondi europei, finalizzati alla crescita del tessuto sociale coinvolgendo le scuole con specifica attenzione a percorsi contro la dispersione scolastica, il bullismo e il cyberbullismo.

La città di Quartu sta invecchiando, serve un progetto di sostegno alla terza età, che vada da una maggiore attenzione alle strutture che si occupano di assistenza agli anziani all’incremento e al sostegno di percorsi formativi come quelli portati avanti dall’Università della terza età e Enti del terzo settore. Una grande città guarda all’accoglienza dello straniero come forza di inclusione, serve creare e sostenere realtà di conoscenza e scambio tra culture. Il terzo settore quartese ha necessità di essere sostenuto e finanziato poiché, in diversi campi, rappresenta un utile opportunità per l’ampia gamma di servizi offerti per la collettività.


La città oltre la città

Per crescere insieme

Il territorio extraurbano quartese vive le medesime problematiche ormai da quattro decenni, sempre più gravi a causa dell’aumento di popolazione e del consumo del suolo. Questa grande area eterogenea per paesaggi e ambienti, accoglie quasi 20.000 abitanti, che aumentano sensibilmente nel periodo estivo.

Uno dei nodi principali da sciogliere è quello dell’urbanistica, con una residenzialità che si divide in lottizzazioni, aree più o meno compatte attorno a Flumini, case sparse, abusive o sanate a seguito di condono. Un grande “arcipelago” privo spesso dei servizi essenziali. Serve programmare un investimento strutturale su vasta scala a partire da quanto possibile grazie alla programmazione UE, realizzabile dopo un grande monitoraggio delle zone ancora prive di acqua potabile, impianti fognari, reti viarie e illuminazione. Serve estendere i servizi primari e garantire a tutta la popolazione, è necessario intervenire a livello comunale, regionale e ministeriale per la risoluzione della questione dei Piani di risanamento urbanistico, ferita aperta che somma 30 zone in cui sarebbe possibile, adattando il Piano paesaggistico regionale, rendere dignitosa la qualità della vita e ambientale.

Nel territorio extraurbano, data la mancanza di pianificazione e lo spontaneismo edilizio, molte zone soffrono di problemi di natura idrogeologica: allagamenti da falda o da mancanza di scoli delle acque bianche sono l’abitudine per troppi abitanti. Litorale e campagne sono privi di luoghi di aggregazione: manca un’offerta culturale (biblioteca, centri di aggregazione), e i residenti non sanno, ad esclusione del parco Andrea Parodi, dove incontrarsi gratuitamente. Serve garantire gli accessi al mare, creare parcheggi controllati, valorizzare i beni culturali locali (Nuraghe Diana, Villa Romana), per potenziare l’offerta turistica e la qualità abitativa.

È necessario un grande investimento sulle infrastrutture, rendere fruibile il mercato di Viale dell’Autonomia Regionale, potenziare il palazzetto sportivo, completare i percorsi pedonali e ciclabili per ridurre l’utilizzo dell’automobile.

La sicurezza del territorio passa da una maggiore presenza della polizia locale e delle forze dell’ordine (caserma Carabinieri), e da un aumento di servizi di emergenza, con una guardia medica stabile.


Contributi programmatici

Per progettare insieme

Contributi portati dall’Associazione Atobiu in occasione dell’incontro dell’8 novembre 2019.

 



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